In vista dell'inizio della Milano Pride Week il prossimo 24 giugno e della parata del 29 giugno, oggi ospitiamo l'intervento di Alessandro Capelli, delegato del Sindaco di Milano alle Politiche Giovanili, che ci racconta perché dal suo punto di vista il Milano Pride è importante per questa città, e lo è ancora di più quest'anno
La scenografia la conosciamo: la più imponente crisi economica degli ultimi 70 anni, una crisi strutturale che condanna senza appello i modelli di produzione, di consumo e di scambio che hanno caratterizzato gli ultimi decenni. Una crisi che parla al cuore del sistema e che contemporaneamente attanaglia le nostre possibilità di poter essere e diventare. A subire ancora di più questa situazione sono le generazioni giovani, quelle del non lavoro, della precarietà come condizione esistenziale, che vedono le proprie risorse intrappolate nei labirinti di questo paese. E’ proprio il contesto in cui tutti i giorni si sente sempre dire a qualcuno che fino a che non sarà finita la crisi non sarà tempo di parlare di diritti, di uguaglianza, di cittadinanza. O, peggio, è il contesto in cui si sentono vagheggiamenti razzisti, deliri machisti, farneticazioni omofobe.



Il giorno del Pride io sarò in piazza, come in tutti gli anni precedenti, perché il Pride parla al cuore stesso di Milano, al suo futuro ed al suo presente.
Sono profondamente convinto che la mia generazione sia pronta a cambiare questo paese, assumendosi la complessità dei desideri, dei bisogni, delle sofferenze e delle gioie di ciascuno e di ciascuna. Per questo al #MiGeneration camp - il forum delle politche giovanili del Comune in programma a fine settembre - porteremo molta attenzione al tema dei rapporti tra i generi, spazio costitutivo della politica del futuro. Non è più immaginabile l’idea di cambiare questo paese stando rinchiusi nel perimetro di un linguaggio volgare e sessista. Abbiamo dovuto inventarci le parola femminicidio per raccontare una strage quotidiana che parte dalla crisi del modello maschile. Spero che saremo capaci di costruire un nuovo linguaggio utile a valorizzare le differenze, di porre centralità al tema dell’uguaglianza e del rispetto.
“Noi non abbiamo paura” urlava un ragazzo dal camion del Pride milanese del 2011. Quell’urlo deve diventare di tutte e tutti. Non abbiamo paura di pensare e praticare il cambiamento, di farci vedere, ciascuno nelle proprie differenze. Tenetevi per mano, sentitevi liberi di vivere la nostra città, perché Milano siamo tutte e tutti noi! Denunciamo insieme l’omofobia, il razzismo ed il sessismo. Vedrete che insieme questo paese lo cambieremo davvero.
Guarda tutte le info del Milano Pride sul sito
Nessun commento:
Posta un commento