Come altre persone di orientamenti sessuali diversi
dall'eterosessualità, gli asessuali sono soggetti a discriminazioni e violenze.
In particolare, abbiamo già nominato uno studio che specifica come la comunità
asessuale affronti le stesse problematiche affrontate dalle persone LGBT [“Intergroup bias toward 'Group X': Evidence of
prejudice, dehumanization, avoidance, and discrimination against asexuals”, di
Cara C. MacInnis e Gordon Hodson, 2012].
Molte persone, spinte dall'ignoranza
e dall'odio verso la diversità, infatti considerano essere asessuali innaturale
e “sbagliato”, nonostante le ricerche mostrino come in natura l'asessualità, o
comportamenti riconducibili ad essa, sia sempre stata presente anche in specie
diverse da quella umana. In una società ipersessualizzata come quella odierna,
spesso gli asessuali vengono visti come esseri meno “umani” degli altri e sono
soggetti a violenze fisiche e emotive.
In particolare, è piuttosto
comune che gli asessuali siano sottoposti alla minaccia, se non addirittura
all'attuazione, del cosiddetto stupro correttivo: alcuni individui pensano che
siccome un asessuale non ha alcun desiderio nell'intraprendere una relazione
fisica, il motivo sia che non hanno mai provato il sesso con loro o che abbiano
avuto delle esperienze negative. La soluzione che viene quindi loro in mente
sia forzare, e a tutti gli effetti violentare, la persona asessuale in
questione per “guarirla”.
Quando nel 2013, una blogger
ha postato sul suo blog personale su tumblr un post riguardante questo tipo di
violenza, la risposta di un utente anonimo è stata: “L'asessualità non esiste.
Sei solo disgustosa e nessuno ti voleva, e allora ti sei inventata una cosa per
coccolare la tua patetica persona mentre piangi sul tuo cuscino. Inoltre, spero
che ti violentino. Avrà un doppio beneficio, finalmente farai sesso e ti
metteranno al tuo posto.”
Questo commento ha poi dato
inizio sul blog a una serie di commenti da parte di altri asessuali che hanno
condiviso le proprie esperienze con comportamenti simili.
Ma questa generale
discriminazione è presente anche nei media e nelle strutture religiose, non
solo online.
Un
esempio è quello della Chiesa Cattolica che, come per gli altri casi delle
persone LGBT, ha rifiutato le relazioni asessuali in quanto ogni relazione
romantica deve essere tesa al matrimonio e il matrimonio ha come uno degli
scopi fondamentali i figli, ottenuti naturalmente. Essenzialmente, il volersi
sposare solo perché si vuole condividere la propria vita e festeggiare il
proprio impegno non è sufficiente per la Chiesa, esattamente come per il resto
della comunità LGBT. Alcune strutture interne alla Chiesa, il cui presunto
scopo è l'educazione, alla domanda: “Come consideri una persona asessuale?”,
rispondono: “Non una persona.”
Un altro esempio: nel 2012
quando il sessuologo Anthony Bogaert pubblicò il suo libro “Understanding Asexuality”, durante uno spezzone
televisivo dedicato al libro nella trasmissione Fox News il conduttore e un
gruppo di ospiti procedettero a ridicolizzare ed insultare gli asessuali fino
al punto di chiamarli “lebbrosi” e al dire come tali andrebbero trattati.
In
generale quindi, come si può vedere, le problematiche che si presentano alla
comunità asessuale e alla comunità LGBT sono parallele, piuttosto simili se non
addirittura identiche. Per esempio, siccome molti asessuali sono omo-romantici,
bi-romantici o pan-romantici, questo significa che al pari di gay e lesbiche,
la maggior parte degli Stati e dei governi non riconosce le loro unioni.
Questi
parallelismi, oltre al fatto di appartenere ad un orientamento sessuale diverso
dall'eterosessualità, hanno spinto gli asessuali ad unirsi al resto della
comunità LGBT.
Soprattutto
all'inizio, è capitato che l'asessualità non sia stata compresa dai membri di
tali comunità, principalmente perché non viene immediatamente percepita come
causa di discriminazione e pregiudizio. Come abbiamo visto non è questo il
caso, e non appena questo è stato reso noto tramite l'educazione e
l'informazione, si è formata una forte alleanza tra i gruppo LGBT e gli
asessuali.
Oggi,
grazie appunto agli sforzi di quella che ora è la comunità LGBTA (o per non
escludere nessuno, LGBTQQIP2SAA), la presenza degli asessuali nei media, nelle
conferenze e nei Pride è aumentata moltissimo, anche se come sempre ci sono
sempre altri passi in avanti da fare.
Milano
Pride è quindi orgoglioso di poter dire che stiamo lavorando perché alla parata
del 28 Giugno gli asessuali siano presenti in maniera ufficiale.
Come
sempre, chi fosse interessato a saperne di più può rivolgersi ad AVEN.