giovedì 12 dicembre 2013

Dall'India all'Australia è allarme per la revoca di diritti riconosciuti.

In questi giorni, sono giunte molte notizie dal mondo. La notizia più sorprendente è quella che giunge dall’India. In india essere omosessuali è ritornato a essere un reato punibile con il carcere fino a 10 anni.


A confermarlo è stata la Corte Suprema Indiana, annullando una sua precedente sentenza del 2009, che diceva il contrario, poiché spetta al parlamento legiferare sulla questione. Da segnalare è il fatto che il ricorso è stato promosso da associazioni musulmane e cristiane che rappresentano, insieme, solo il 15% della popolazione indiana, che è induista all’81%, religione che non ha mai condannato l’omosessualità. Il reato, infatti, fu introdotto nel 1860 dai coloni britannici. 

Un fatto, questo, che sottolinea in modo univoco, l’accanimento storico e tuttora attuale di Islam e Cristianesimo nei confronti dell’omosessualità.



Sempre in questi giorni, l’Alta Corte Australiana ha annullato la legge per il matrimonio gay promulgata dal parlamento provinciale di Canberra (La provincia della capitale, Sidney), annullando anche, le circa 27 nozze che sono state celebrate nei giorni successivi all’entrata in vigore del provvedimento. Il ricorso è stato attuato, in questo caso, dal governo federale, in ragione del fatto che un parlamento provinciale non può legiferare in modo concorrenziale alla legge federale del matrimonio del 1961.

La corte ha dichiarato, che solo una legge federale può dare autorizzazione legale per il matrimonio omosessuale ed è quindi competenza del parlamento federale legiferare sulla questione.

In Italia, invece, minacce e insulti omofobi sono stati rivolti a Camilla Seibezzi, consigliera del Comune di Venezia con delega dall’amministrazione per i diritti civili e la lotta alla discriminazione. Offese omofobe e minacce campeggiavano sulla bacheca Facebook di un suo avversario politico, il consigliere di Fratelli D’Italia, Sebastiano Costalonga.



Insomma notizie che destano preoccupazione e allarme, ma che fanno riflettere come la questione dell’omosessualità non sia un capitolo chiuso o da lasciare in secondo piano rispetto ad altre questioni. 

Nessun commento:

Posta un commento