Ogni anno sono tante le persone eterosessuali che puntualmente sfilano al fianco della comunità LGBT in occasione dei Pride, e c'è chi addirittura li ha inseriti in una delle tante varianti dell'acronimo che diventa quindi LGBTA, dove A sta per Straight Allies. Oggi ospitiamo un breve contributo di un'amica, che ci racconta perché ogni anno viene assieme a noi al Pride.
Anche quest'anno verrò al Milano Pride. Sono stata due anni fa a
all’EuroPride di Roma e il 29 torno a sfilare con convinzione. Perché quella
della comunità GLBTQ non è più solo una rivendicazione politica, ma una
battaglia umana, di civiltà. Perché il diritto di amarsi è sacrosanto insieme a
quello di sposarsi e di adottare.
Per me, da eterosessuale, è fondamentale partecipare, perché la
battaglia per i diritti civili è una battaglia di tutti e tutte, e la lotta alle
discriminazioni va combattuta senza se e senza ma, perché a turno queste
possono toccare chiunque: è troppo semplice girarsi dall’altra parte.
Sfilerò al Pride anche per passare un pomeriggio di festa insieme ai tanti amici impegnati in percorsi di attivismo GLBTQ, che
mi hanno fatto conoscere il mondo gay, rispondendo con pazienza alle mie
domande. Al Pride ho visto gay e lesbiche che si amano, famiglie e bambini, ho visto anziani e scout: ho visto tanti colori come mai prima, e ho respirato un'aria di libertà che vorrei non finisse mai.
Vado al Pride perché possa essere testimone autentico di ciò che i media
non dicono e affinché possa raccontare ciò che ho visto con i miei occhi, senza
aver timore di dire che la negazione dei diritti di alcuni sono, decisamente e
sempre, una mancanza di diritti per tutti, senza nessuno escluso.
Perché la
loro battaglia è anche la mia.
Guarda tutte le info del Milano Pride sul sito
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