Roma, 28 maggio 2014 - Sono in tutto tredici le manifestazioni
dell’orgoglio
lgbt (lesbico, gay, bisessuale, transessuale) che costituiranno quest’anno l’Onda
Pride, la grande
mobilitazione nazionale che rivendica diritti e uguaglianza per le tutte le
persone, senza discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Dopo un primo tentativo
pilota l’anno
scorso con cinque Pride coordinati tra loro (Milano, Bologna, Catania, Napoli,
Cagliari), quest’anno
sono più del doppio le città che hanno deciso di lavorare in rete e di partecipare alla
mobilitazione.
Da molto tempo, il Pride si va diffondendo lungo l’Italia come buona pratica nel rapporto
tra le comunità lgbt
e i territori nelle quali sono inserite. Pertanto cresce ogni anno il numero di
città che
decidono di mettersi alla prova con la parata dell’orgoglio, sperimentando tutte le
volte un coinvolgimento sorprendente della cittadinanza e l’apertura di canali istituzionali
che non possono non far sperare in una stabilizzazione di questo appuntamento.
La storia italiana del Pride, che quest’anno ci viene sottolineata dal
ventennale della parata romana, ci porta alla mente tanto le esperienze
pionieristiche a Roma e a Bologna negli anni Novanta, quanto i memorabili
momenti del World Pride del 2000 e dell’Europride del 2011. Oggi
raccontiamo un’ulteriore
evoluzione: l’Onda Pride moltiplica le giornate dell’orgoglio, mette in rete le tante e
diverse realtà dell’associazionismo lgbt e le mette in
sintonia con un’unica piattaforma rivendicativa. Quest’anno tentiamo di passare dal
modello del Pride nazionale a quello della Nazione dei Pride, incentivando e
valorizzando la mobilitazione non solo della comunità lgbt ma di tutte le comunità locali che l’onda attraverserà. Tutto il movimento
lgbt, insomma, stringe
un grande patto civile con il Paese, si allea coi cittadini e le cittadine, con
gli amici, le amiche, i familiari, i vicini di casa, e scatena un’onda per portare forte e chiara la
richiesta di diritti all’attenzione di chi da sempre la ignora totalmente.
Ad inaugurare l’Onda ci ha pensato Roma, che è scesa in piazza il 7 giugno.
Seguiranno Alghero, Bologna, Catania, Lecce, Milano, Napoli, Palermo,
Perugia, Torino, Venezia, che scenderanno per le strade tutte assieme nella
giornata che celebra il ricordo dei moti di Stonewall e la nascita del
movimento lgbti, il 28 giugno. A chiudere Siracusa
il 5 luglio e Reggio
Calabria il 19 luglio. Un calendario denso, una vera e propria
mobilitazione di tutto il Paese, che passa attraverso territori che ormai
celebrano per tradizione l’orgoglio lgbti (come Bologna, Catania, Milano, Napoli,
Torino), ma anche per città che per la prima volta mettono in agenda questo
appuntamento. È il caso di Alghero, ad esempio, sede scelta quest’anno per il Sardegna Pride; e
quello di Lecce, che accoglierà il 28 giugno la parata lgbti. Battesimo dell’orgoglio anche per Reggio Calabria
(per la città e
per tutta la regione), a testimonianza del consolidamento dei tre circoli
Arcigay nati in quella zona, e per
Siracusa, che assegna alla Sicilia un singolare primato: sono infatti tre le
parate dell’orgoglio
in programma oltre lo stretto di Messina - cioè Siracusa appunto, assieme a
Palermo e Catania - a testimonianza della traccia importante e
generosa lasciata dalla manifestazione nazionale di Palermo dello scorso anno.
Il Pride di Siracusa, inoltre, mette in campo una modalità assolutamente inedita: si svolgerà infatti in barca, sulle
tradizionali imbarcazioni siracusane, con partenza da Riva Garibaldi. Sceglie
la via della sostenibilità anche il Pride di Milano, che sfilerà senza carri amplificati e con
musica originale. Parata a piedi anche per Bologna, dove il Pride è ormai
tradizione ventennale, e per Venezia,
dove invece la manifestazione fa ritorno dopo un lungo periodo di assenza.
Allarga l’orizzonte
a tutto il Mediterraneo, infine, il Pride di Napoli, che candida la città partenopea a polo di incontro e riflessione sui diritti e le
discriminazioni per tutte le terre che
affacciano sul Mare Nostrum.
Ufficio
stampa Arcigay per Ondapride
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